martedì, luglio 22, 2008

Comunicazione di servizio

"Il pubblico è in delirio, signore e signori, la gente non riesce a contenersi, tutti sono in preda ad una violenta ed incontrollabile isteria di massa, tutti i giornali e tutti i notiziari del mondo ne parlano!!! Cari amici che ci seguite da ogni parte del globo, il vostro d1s4st3r è lieto di annunciare che ha finito gli esami!!!!!!!!"


Ora, se permettete, il vostro affezionato non-ancora-ufficialmente-dottore-in-Informatica si gode le vacanze... :-P

mercoledì, luglio 16, 2008

Il portale di UniTO e alcune lievi incomprensioni

Oggi, dopo un po' che non lo facevo causa mancanza di necessità, ho provato a collegarmi al portale UniTO dell'Università degli Studi di Torino per vedere alcune cosucce.

Con grande rammarico devo ammettere che non sono andato oltre la schermata di login, come potete constatare dalla seguente immagine:


"Ahahah, chissà che browser ciucco usa quello scoppiato di d1s4st3r!!!" direte voi, ridacchiando e maliziosamente pensando che mi sia messo a pacioccare con lo user agent (cosa che peraltro ho più e più volte fatto per puro diletto), ed ecco invece cosa stavo usando, gnè gnè gnè:

Your User Agent is: Mozilla/5.0 (X11; U; Linux i686 (x86_64); it; rv:1.8.1.14) Gecko/20080404 Iceweasel/2.0.0.14 (Debian-2.0.0.14-0etch1)

Io non so che tipo di controlli abbiano fatto i beoti che hanno realizzato il suddetto portale (anche se un sospetto ce l'ho, ed è molto, molto raccapricciante...), ma spero si rendano conto, prima o poi, che se proprio decidono di costringere gli utenti ad usare un gruppo limitato e ben preciso di browsers, quantomeno sarebbe opportuno valutare il tipo di motore di rendering piuttosto del nome giocoso che un developer dà alla propria creatura (della serie: se si chiama "Firefox" vai avanti, altrimenti se si chiama "Iceweasel" o "Flock" o "Internet Exploder" blocca tutto perchè potrebbe essere un h4x0r brutto e cattivo che vuole diventare padrone del mondo).

lunedì, luglio 14, 2008

Il Santo Riposo del Santo Papa

Stamattina leggevo sul giornale che il Papa è arrivato a Sydney, in Australia (neanche fosse approdato sulla Luna...).


Non che io segua gli spostamenti del Santo Padre, per carità, sarei da internare se lo facessi, ma quando ho letto che il Papa si sarebbe concesso ben 3 giorni di assoluto riposo per riprendersi dal viaggio ho sentito un bisogno viscerale di scrivere questo post.

Tutto ciò è assurdo. Posso capire che stare per 21 ore su un aereo non sia proprio una cosa tonificante, e mi rendo anche conto che il Papa non è più un giovanotto, ma dedicarsi a 3 giorni di riposo in mezzo ai boschi appena sceso dall'aereo per "ricaricarsi" (neanche fosse un cellulare) è davvero un gesto poco cortese, considerando poi che mentre lui è lì a sonnecchiare e a passeggiare tra gli alberi progettando la fine del mondo insieme ai suoi amichetti dell'Opus Dei, migliaia e migliaia di papaboys e papagirls sono lì che lo aspettano, magari da giorni sotto il sole, in uno stato di deliriante isteria spirituale di massa (molto simile a quello provato dalle ragazzine 14enni che ad un concerto attendono con ansia il cantante frocetto dei Tokio Hotel, per intenderci).

Sono molto deluso.
Io pensavo che Sua Santità fosse una specie di superuomo alimentato da una forma di energia infinita direttamente fornitagli dal Creatore, acceso e progettato per funzionare 24 ore su 24 come minimo per l'eternità.
Io pensavo che il Re dei Cieli lo avesse certificato come "Powered by Ubuntu Christian Edition", così da garantirne un uptime del 100% anche in condizioni critiche.
E invece no. Sono bastate 21 ore su un aereo per necessitare di 3 giorni di riposo (neanche fosse arrivato fino a Sydney a nuoto). Stellina, lui. Patatino.

Ci fossi stato io al posto suo... appena sceso dall'aereo, sigaretta (perchè dopo 21 ore di astinenza se ne sente il bisogno...), valigie in hotel, e subito in giro a visitare il visitabile e a magnare le vaccate locali. Per dormire c'è tempo.

Che amarezza. Vabbè, chiudo il post con una foto, scattata ultimamente, in cui si vede il Papa che si riposa beato ricongiungendosi con la natura offerta dalle meraviglie boschive della selvaggia Australia.

sabato, luglio 12, 2008

Donne e computer (n°4)

lunedì, luglio 07, 2008

Togliere il NetworkManager e mettere Wicd su Ubuntu

Il NetworkManager di Ubuntu è il Male. L'idea di per sè non è stupida, anzi, un bel tool per gestire in maniera semplice e veloce le configurazioni di rete ci può stare, ma un tool che non funziona come si deve non ha ragione di esistere. Deve bruciare. Deve finire per sempre in /dev/null.

Ad essere sincero non mi ha mai dato problemi con le reti wired, ma è da sempre che mina alla mia stabilità mentale quando si tratta di usare le reti wireless. Oggi mi sono ufficialmente rotto il gutso.
D-Bus è odioso, NetworkManager funziona solo quando gli pare, Gnome KeyRing fa a botte con nm-applet... basta!!!

Qui dunque spiego velocemente come ranzare via per sempre quel cesso di tool.

Per eliminarlo, basta un semplice:

$ sudo apt-get remove --purge network-manager network-manager-gnome

Poi, per sicurezza eliminiamo gli script di init ad esso associati (il passaggio precedente dovrebbe già averlo fatto, ma siccome non ho controllato...):

$ sudo update-rc.d NetworkManager remove

Addio, spina nel koolo!!!

Adesso però può essere cosa saggia installare una valida alternativa (non che la riga di comando non lo sia, anzi, ma ci sono casi un cui un tool grafico risulta più immediato, come ad esempio quando ci si deve collegare alla svelta ad una WPA Enterprise con certificato).

Io consiglio Wicd. Ha un'interfaccia un pelino meno immediata, ma quantomeno funziona.
Per installarlo, seguire i seguenti passi:

$ sudo echo deb http://apt.wicd.net hardy extras >> /etc/apt/sources.list
$ sudo apt-get update
$ sudo apt-get install wicd

Infine, per avere una comoda iconcina di gestione sul nostro pannello di Gnome, è sufficiente eseguire il file /opt/wicd/tray.py.

E' tutto, saluti e baci.

Donne e computer (n°3)

domenica, luglio 06, 2008

Donne e computer (n°2)

giovedì, luglio 03, 2008

Donne e computer (n°1)