martedì, settembre 18, 2007

Ricetta: "Marmellata di cipolle rosse di Tropea"

Se Dio (qui in via del tutto eccezionale con la D maiuscola) esistesse, sicuramente le cipolle rosse di Tropea sarebbero la prova tangibile della sua bontà e del suo profondo amore nei nostri confronti.

Bene, di seguito vi spiego come prepare, in seguito alla mia personale esperienza, una marmellata di suddette meraviglie della natura.

Per prima cosa, procuratevi 1,5 Kg di cipolle rosse di Tropea. Tenete conto che con un tale quantitativo il risultato finale saranno tre vasetti pieni (per "vasetto" intendo, sommariamente, quelli piccoli di maionese, come Kraft o Calvè, ma non ha importanza).


Sbucciate le cipolle e tagliatele in fettine lunghe e più sottili possibile (spessore di circa 1 mm). Questa operazione vi costerà non poche lacrime, giusto perchè lo sappiate.
Una volta che tutte le cipolle sono state coscientemente affettate, ponetele in una pentola alta e bella capiente (tipo quelle che si usano per cuocere gli arrosti).


Dopodichè versateci dentro 200 ml di vino bianco (ma potete provare anche con il vino rosso, che secondo me è persin meglio), 20 ml di aceto normale (niente aceto balsamico o altre stranezze, quindi), 500 gr di zucchero e 2 cucchiai di sale. A piacimento, potete aggiungere anche una sana dose di pepe nero in polvere e qualche chiodo di garofano.


Lasciate il tutto a macerare per 4/5 ore, mescolando e girando di tanto in tanto. Alla fine della macerazione, le cipolle avranno rilasciato l'acqua al loro interno e lo zucchero si sarà sciolto.
A questo punto, si può passare alla cottura.
Accendete la fiamma e tenela bassa. Il contenuto della pentola dovrà raggiungere la temperatura di ebollizione e mantenerla finchè l'acqua non sarà evaporata, facendo così rapprendere e addensare la marmellata. Per quanto mi riguarda, dal momento in cui ho acceso la fiamma al momento in cui l'ho spenta sono passati circa 100 minuti, e sono stati 100 lunghi minuti in cui non ho smesso un attimo di mescolare e girare lentamente (ma era il mio primo tentativo e ci tenevo che venisse bene, lol!).
Una volta spenta la fiamma, lasciate il tutto a raffreddare finchè non arriva a temperatura ambiente (ci vuole qualche oretta). A questo punto, prendete i vasetti e travasate il tutto (e magari sterilizzateli, i vasetti, se avete intenzione di conservarli).

Et voilà! La marmellata, peraltro molto delicata, è pronta per essere "adagiata" su tranci di tonno, carne, formaggi, e qualsiasi altra cosa vi venga in mente.

sabato, settembre 15, 2007

Debian Cafè a Torino

Ieri sono stato per la prima volta al Debian Café, situato a Torino in via Vanchiglia 25.

Lo si scorge già da qualche metro di distanza grazie alla presenza di una piccola insegna che riporta lo swirl rosso di Debian su sfondo nero.

Il locale è molto carino, semplice e sobrio e al contempo curato.

La prima cosa che si nota addentrandosi un po' nella sala sono alcune immagini appese alle pareti che risultano subito alquanto familiari a chi, come me, segue il software libero. Per fare un esempio, ci sono una foto di Richard Stallman, una rappresentazione del piedino di Gnome, ecc...
Salta anche all'occhio la console con cui il DJ fa musica, circondata dai loghi delle Creative Commons e del formato audio libero OGG Vorbis.

Il locale, oltre alla sala bar, dispone inoltre di altre due ampie sale, una per conferenze, lezioni su GNU/Linux, feste di laurea, ecc..., e una per i concerti.

Ultime due chicche: la prima è che il locale fornisce una connessione wireless ad Internet gratuita (quindi si può andare lì col proprio portatile e navigare in tutta tranquillità), e la seconda è che in giro per la sala è possibile trovare alcune riviste su GNU/Linux e sul software libero (tipo Linux Magazine, Linux&Co., ecc...) da sfogliare liberamente.

Sentiti complimenti, dunque, a colui che ha azzeccato l'idea di aprire questo locale, con l'augurio che diventi un luogo di riferimento dei seguaci del pinguino.

sabato, settembre 01, 2007

Nuova macchina fotografica! Era ora!!!

Signore e signori, con somma gioia vi comunico che, appena tornato dalle vacanze, mi sono concesso un regalino: una nuova macchina fotografica!

A prescindere dal fatto che amo cercare sempre il lato artistico in ogni cosa, con il tempo e con un po' d'esperienza mi sono reso conto che adoro fare fotografie (fatto confermato dalla mia galleria su DeviantART).

Per come la vedo io, la fotografia è solo uno dei tanti diversi modi tramite i quali è possibile estrimere l'arte. Ci sono musica, disegno/pittura, cinematografia, poesia, scrittura, danza/ballo, scultura, e chissà quanti altri ancora, ognuno con i propri pregi e i propri difetti.

La fotografia, a differenza degli altri mezzi, consente però di catturare singoli istanti della realtà in pochissimo tempo, senza inoltre richiedere particolare bravura (quantomeno all'inizio). Ciò non è possibile con nessuna delle altre arti figurative (nel cinema la realtà è plasmata e guidata secondo un copione, mentre nella scultura o nella pittura l'artista deve rifarsi o ad un modello, prevalentemente statico, o alla propria fantasia ed alla propria memoria, che il più delle volte possono rivelarsi imprecise).

Tornando al mio nuovo gingillo, si tratta di una fantastica Canon EOS 350D, reflex digitale da 8 megapixel con ottica intercambiabile. Qui un paio di immagini pescate su Internet:



Inutile dire che, oltre ad essere una gran figata, è interamente manuale in modo tale da consentire al fotografo il massimo dell'espressività. Fin dalle prime foto di prova ci si rende conto di essere distanti anni luce da una qualsiasi digitale compatta.

Non appena avrò letto tutto il manuale d'uso e preso bene confidenza con l'aggeggio, provvederò a fare un po' di nuove foto degne di nota, perciò tenete d'occhio la mia galleria!

Yup! :-P