La sfiga da un punto di vista informatico
Piccolo ed insignificante post, leggermente blasfemo, designato a sottolineare la nefandezza degli eventi quotidiani e le cause che li generano secondo schemi squisitamente deterministici ma, ahimè, assolutamente non alla nostra portata per essere compresi nella loro interezza.

Noi umani, considerati come esseri viventi, siamo solo un piccolo sottoinsieme di tutte le entità di vario genere e natura che compongono l'universo, e l'esistenza di ogni singolo individuo, unita a quella di ogni altro elemento definibile come tale, contribuisce a formare uno o più sistemi complessi (non complicato, complesso).
Ci sono studiosi che cercano, in un modo o nell'altro, di provare o meno l'esistenza della sfortuna, più amichevolmente conosciuta come sfiga, ma ogni loro lodevole tentativo finisce inesorabilmente col produrre e consegnare fuffa di altissima qualità.
Io invece preferisco uscire da un qualsiasi eventuale schema mistico/esoterico/divino e concentrarmi su un approccio più "informatico" (beh, in fondo sono un informatico...).
Prendendo in considerazione il paradigma di programmazione ad oggetti, se provo a considerare ogni entità del cosmo come un oggetto, mi ritrovo a concludere che la sfiga non è nient'altro se non una proprietà di tale oggetto. Non una forza, non un'energia, non una mano invisibile, non un volere divino, ma una pura e semplice proprietà di un oggetto istanziato e referenziato.
Sto aspettando il garbage collector.

Noi umani, considerati come esseri viventi, siamo solo un piccolo sottoinsieme di tutte le entità di vario genere e natura che compongono l'universo, e l'esistenza di ogni singolo individuo, unita a quella di ogni altro elemento definibile come tale, contribuisce a formare uno o più sistemi complessi (non complicato, complesso).
Ci sono studiosi che cercano, in un modo o nell'altro, di provare o meno l'esistenza della sfortuna, più amichevolmente conosciuta come sfiga, ma ogni loro lodevole tentativo finisce inesorabilmente col produrre e consegnare fuffa di altissima qualità.
Io invece preferisco uscire da un qualsiasi eventuale schema mistico/esoterico/divino e concentrarmi su un approccio più "informatico" (beh, in fondo sono un informatico...).
Prendendo in considerazione il paradigma di programmazione ad oggetti, se provo a considerare ogni entità del cosmo come un oggetto, mi ritrovo a concludere che la sfiga non è nient'altro se non una proprietà di tale oggetto. Non una forza, non un'energia, non una mano invisibile, non un volere divino, ma una pura e semplice proprietà di un oggetto istanziato e referenziato.
Sto aspettando il garbage collector.