Personale teoria sui cerchi nel grano
I cerchi nel grano sono proprio affascinanti, oltre ad essere decisamente belli e ben fatti.
Recentemente ne è stato scoperto uno particolarmente elaborato, il quale pare essere nient'altro che una codifica geometrica del pi greco. Per la precisione, esso riporta le prime 10 cifre decimali del più splendido numero dell'Universo (non me ne voglia la costante di Nepero... :-), ovvero la sequenza 3.1415926535. Qui di seguito c'è un'immagine del crop circle:
Esso mi ha fatto riflettere, e non poco.
Prima di tutto, si sa che gran parte dei cerchi nel grano sono stati creati dagli uomini, vuoi per divertimento, per burloneria, o semplicemente per attirare l'interesse dei media. Inoltre, tutte le varie teorie finora avanzate sulla loro origine mi sembrano abbastanza strampalate e poco solide.
Poi, visto che come al solito, non appena si manifesta un fenomeno inspiegabile, il popolo lo attribuisce ad una divinità o, in casi come questo, agli extraterrestri, mi domando che senso abbia che dei piccoli omini verdi ci disegnino un cerchietto in mezzo a un campo di grano riportando le prime 10 cifre del pi greco, che peraltro noi già conosciamo. E mi domando anche se sia possibile che gli alieni contino in base 10 come noi umani, ben sapendo tutti che contare in base 10 è solo uno degli infiniti modi per esprimere e maneggiare la matematica.
D'altro canto, però, ci si domanda anche come possa un gruppo di burloni creare una simile meraviglia in una sola notte, tenendo conto della precisione e della dimensione delle forme (il cerchio di cui sopra ha un diametro di 150 metri!).
E qui mi è balzata alla mente una possibile ipotesi: laddove la precisione dell'uomo vacilla, entrano in gioco le macchine, tanto stupide quanto infallibili nei loro compiti.
Avete presente Oscar, il robottino giardiniere? Ecco, io mi sono immaginato un apparecchio simile ma molto più avanzato, sul quale è possibile programmare a priori un percorso complicato da coprire. Una volta definito il disegno, lo si porta in un campo, gli si fa fare lo sporco lavoro, e lo si riporta a casa. E mentre il mondo grida al miracolo alieno, cerca significati che non esistono e bofonchia su eventuali cospirazioni a danno della razza umana, qualcuno nella propria casetta se la ride beatamente, magari stilando la prima bozza del prossimo cerchio nel grano.
The truth is out there (e meno male!)...
Recentemente ne è stato scoperto uno particolarmente elaborato, il quale pare essere nient'altro che una codifica geometrica del pi greco. Per la precisione, esso riporta le prime 10 cifre decimali del più splendido numero dell'Universo (non me ne voglia la costante di Nepero... :-), ovvero la sequenza 3.1415926535. Qui di seguito c'è un'immagine del crop circle:
Esso mi ha fatto riflettere, e non poco.
Prima di tutto, si sa che gran parte dei cerchi nel grano sono stati creati dagli uomini, vuoi per divertimento, per burloneria, o semplicemente per attirare l'interesse dei media. Inoltre, tutte le varie teorie finora avanzate sulla loro origine mi sembrano abbastanza strampalate e poco solide.
Poi, visto che come al solito, non appena si manifesta un fenomeno inspiegabile, il popolo lo attribuisce ad una divinità o, in casi come questo, agli extraterrestri, mi domando che senso abbia che dei piccoli omini verdi ci disegnino un cerchietto in mezzo a un campo di grano riportando le prime 10 cifre del pi greco, che peraltro noi già conosciamo. E mi domando anche se sia possibile che gli alieni contino in base 10 come noi umani, ben sapendo tutti che contare in base 10 è solo uno degli infiniti modi per esprimere e maneggiare la matematica.
D'altro canto, però, ci si domanda anche come possa un gruppo di burloni creare una simile meraviglia in una sola notte, tenendo conto della precisione e della dimensione delle forme (il cerchio di cui sopra ha un diametro di 150 metri!).
E qui mi è balzata alla mente una possibile ipotesi: laddove la precisione dell'uomo vacilla, entrano in gioco le macchine, tanto stupide quanto infallibili nei loro compiti.
Avete presente Oscar, il robottino giardiniere? Ecco, io mi sono immaginato un apparecchio simile ma molto più avanzato, sul quale è possibile programmare a priori un percorso complicato da coprire. Una volta definito il disegno, lo si porta in un campo, gli si fa fare lo sporco lavoro, e lo si riporta a casa. E mentre il mondo grida al miracolo alieno, cerca significati che non esistono e bofonchia su eventuali cospirazioni a danno della razza umana, qualcuno nella propria casetta se la ride beatamente, magari stilando la prima bozza del prossimo cerchio nel grano.
The truth is out there (e meno male!)...