giovedì, maggio 22, 2008

Dell XPS M1330 e tante piccole soddisfazioni

Ebbene sì, l'ho fatto. Ho cambiato portatile.

Dopo 5 anni di onorata carriera, il mio Toshiba Satellite 5200-801 è stato sostituito (ma non è finito in disuso, l'ho passato a una persona a cui servono solo Internet e Micro$oft Office... povero computer...).

La scelta del nuovo portatile è ricaduta, senza neanche troppi dubbi, sullo splendido Dell XPS M1330.


Avevo bisogno di un portatile un po' più maneggevole, leggero, potente, e che non mi creasse problemi con GNU/Linux. Senza alcun dubbio, direi che ho fatto la scelta giusta. Se dovessi descriverlo con una sola parola, direi che "gioiello" è il termine più appropriato.

La prima cosa che ho fatto è stata ranzare via quello schifo immondo che è Windows Vista (già, perchè Dell Italia ancora non distribuisce portatili con GNU/Linux preinstallato). Subito dopo ho (temporaneamente) installato Ubuntu Hardy Heron per vedere se tutto l'hardware fosse in grado funzionare a dovere senza rogne (NB: in tutta sincerità, Ubuntu a me fa un pò c****e, ho sempre usato la suprema Slackware e continuerò a farlo, ma in questo caso volevo avere un riscontro immediato di cosa andava e cosa no nella maniera più veloce e a prova di niubbo possibile).
Sì è avverato un sogno: funzionava tutto. E quando dico tutto, dico proprio tutto. Controller SATA, webcam, scheda di rete wireless, lettore di impronte digitali, lettore SD-Card, tuttooooooooo!!! Grazie, Dell, grazie!!!

Allora, già che c'ero, preso da un raptus di estasi da geek, mi sono detto "perchè non proviamo finalmente OpenSolaris, ora che abbiamo un computer decente?!?".
Detto fatto, su un'altra partizione ho installato il suddetto sistema Unix derivato da Solaris della Sun Microsystems (era una vita che volevo provare ZFS).
L'installazione è stata una passeggiata, il sistema è poi partito senza problemi, ma sono quasi svenuto quando ho visto Compiz funzionare magistralmente senza che avessi fatto alcunchè. Cioè, capite, Compiz su OpenSolaris senza muovere un dito! E ha beccato pure la scheda di rete wireless! Totale, gente, davvero totale.

Beh, che dire, sono proprio soddisfatto. E qui non voglio assolutamente fare pubblicità gratuita, ma se decidete di comprare un nuovo computer e siete utenti GNU/Linux come me, ci sono davvero tante ottime ragioni per prendere un Dell.

lunedì, aprile 07, 2008

Come identificare e quindi evitare le suore al volante

Siccome la settimana scorsa ho rischiato per ben due volte di avere un incidente in macchina, ho deciso di scrivere questa piccola guida in maniera tale che più persone sappiano come salvaguardare la propria incolumità quando si è alla guida.

Questa breve guida vuole spiegare a tutti gli automobilisti come identificare e quindi evitare le suore al volante. Già, perchè una suora al volante, ve lo assicuro, è più pericolosa di un pazzo ubriaco con gli occhi bendati alla guida di un carro armato.


Ecco dunque un elenco di elementi che vi permetteranno di identificare con certezza una suora al volante:
  • La vettura: solitamente le suore vanno in giro a bordo di macchine piccole, per lo più utilitarie concepite per uso cittadino come la prima FIAT Punto o come la penultima FIAT 500 (quella un po' squadrata, simile alla FIAT 600). La gamma di colori applicata alle suddette vetture risulta essere alquanto ridotta: le macchine guidate dalle suore sono sempre o bianche o di uno spento e tristissimo grigio scuro (che, guarda caso, sono i colori della loro divisa... si vede proprio che sono donne, sempre fissate con gli abbinamenti dei colori...).
  • La statura: per una ragione che non mi è ben chiara, tutte le suore al volante che ho avuto il male di vedere nel corso della mia vita erano decisamente basse. Non che io voglia discriminare le persone basse, per carità, ma quelle suore erano talmente basse da non riuscire, credo, ad avere una visuale completa della strada di fronte a loro. L'ultima che ho visto (e che ho scansato), lo giuro, aveva la faccia all'altezza del clacson.
  • Il "modus guidandi": le suore alla guida se ne fottono di mettere la freccia quando vogliono cambiare direzione. Loro semplicemente si buttano, non curanti di tutto quello che le circonda, forse perchè convinte di essere guidate dalla onnipresente mano di Dio che di sicuro le porterà sane e salve a destinazione. E' proprio a causa di questa loro negligenza che la settimana scorsa ho rischiato di tamponarne ben due.
  • La velocità: le suore al volante sono solite deambulare al di sotto della velocità minima consentita. Anche in tangenziale o in autostrada, benchè con il riguardo di stare nella corsia di destra, riescono a causare notevoli problemi di nervosismo ed ansietà agli automobilisti. L'ultima che ho incontrato ci avrà messo almeno due minuti ad immettersi in tangenziale (NB: corsia vuota!), naturalmente senza mettere la freccia. Ho visto trattori andare più veloci.
  • Il rosario: tutte le vetture date in dotazione ad una suora hanno puntualmente un rosario o un crocifisso appeso allo specchietto retrovisore. Ciò consiste in un male incommensurabile poichè, stando alla teoria dell'effetto farfalla, ogni minima oscillazione di tale oggetto malefico nell'abitacolo può comportare terribili sciagure in altre parti del mondo.
Fate attenzione, quindi: quando notate una vettura che riporta i sopra elencati elementi distintivi, rallentate immediatamente per poi tenere una distanza di sicurezza di almeno 100 metri, e appena possibile cambiate strada.

Inoltre, è assolutamente indispensabile non dimenticare di toccarsi i cogl***i per scacciare i demoni della malasorte, meglio conosciuti come "sfiga di suora".

Che la forza sia con voi.

sabato, aprile 05, 2008

Linux Installation Party al Caffè Basaglia di Torino

Il 19 aprile si terrà al Caffè Basaglia (via Mantova 34, Torino) il secondo Linux Installation Party a cura della Torino Linux Task Force.

L'evento avrà inizio alle ore 14 e si concluderà per le ore 18.

Siete tutti invitati a venire con il vostro computer per essere seguiti nell'installazione di GNU/Linux, o anche solo per porre qualche domanda o per pura e semplice curiosità.

Qui c'è volantino dell'evento (grazie a Grigio per la realizzazione):


Accorrete numerosi, il sistema operativo migliore al mondo vi aspetta!!!

giovedì, aprile 03, 2008

Verso la meta

C'è una discreta possiblità che mi manchi solo più un esame alla laurea. L'incertezza dipende solo dalla scarsissima celerità di alcuni docenti nel correggere i compiti.

Ce la farà il nostro eroe a concludere il suo calvario?


Detto tra noi, gnà fo più.

Ma quando si è immersi nella più totale oscurità, il vedere un piccolo spiraglio di luce che lentamente ti si avvicina ti sprona ad andare avanti col sorriso e a compiere gli ultimi sforzi (che, solitamente, sono sempre i più faticosi, ma non importa).

Verso la meta.

lunedì, marzo 10, 2008

Pubblicato il mio album "Cliffs of pain"

Signore e signori, dopo tanto tempo sono finalmente riuscito a pubblicare, in maniera se vogliamo dignitosa, quelli che considero essere i migliori brani musicali da me composti durante i tempi d'oro della mia adolescenza emotivamente e spiritualmente incasinata.

Fin da quand'ero gagno amavo comporre tanta musica in formato MIDI, e questa passione mi è rimasta nel tempo (anche se al momento attuale mi sono preso una pausa visto che non ho manco il tempo di soffiarmi il naso).

Bene, l'album in questione è intitolato "Cliffs of pain" (anche se "album" in questo caso è una parola grossa...), è solo strumentale, ed è ospitato e distribuito dal fantastico sito Jamendo, fonte inesauribile di musica di ogni genere rilasciata sotto licenza Creative Commons.

L'album è composto da 3 brani, per una durata totale di 11 minuti.

Il primo brano, "Cliffs of pain", descrive un caos interiore talmente forte che il suicidio rimane l'unica soluzione per ottenere la tanto sognata quiete. Il secondo brano, "Dance of the maiden", descrive l'impetuosità, l'incalzare ed il susseguirsi degli eventi durante il ciclo dell'esistenza (esistenza che giunge sempre e comunque al termine). Infine il terzo brano, "Getting lost in ourselves", descrive un meraviglioso e travagliato viaggio interiore alla ricerca di se' stessi.

Vi lascio all'ascolto dell'album usufruendo di questo bellissimo player:



In caso il player non dovesse funzionare, potete scaricare l'album cliccando qui (sono 12,69 MB).

Mi farebbe davvero molto piacere sentire qualche parere e/o critica, quindi andateci pesanti con i commenti!!!

PS: Se vi interessa scaricare un bel po' di musica libera, principalmente prodotta da gruppi emergenti e sconosciuti, oltre a Jamendo esiste anche DMusic!

mercoledì, febbraio 27, 2008

La sfiga da un punto di vista informatico

Piccolo ed insignificante post, leggermente blasfemo, designato a sottolineare la nefandezza degli eventi quotidiani e le cause che li generano secondo schemi squisitamente deterministici ma, ahimè, assolutamente non alla nostra portata per essere compresi nella loro interezza.


Noi umani, considerati come esseri viventi, siamo solo un piccolo sottoinsieme di tutte le entità di vario genere e natura che compongono l'universo, e l'esistenza di ogni singolo individuo, unita a quella di ogni altro elemento definibile come tale, contribuisce a formare uno o più sistemi complessi (non complicato, complesso).

Ci sono studiosi che cercano, in un modo o nell'altro, di provare o meno l'esistenza della sfortuna, più amichevolmente conosciuta come sfiga, ma ogni loro lodevole tentativo finisce inesorabilmente col produrre e consegnare fuffa di altissima qualità.

Io invece preferisco uscire da un qualsiasi eventuale schema mistico/esoterico/divino e concentrarmi su un approccio più "informatico" (beh, in fondo sono un informatico...).
Prendendo in considerazione il paradigma di programmazione ad oggetti, se provo a considerare ogni entità del cosmo come un oggetto, mi ritrovo a concludere che la sfiga non è nient'altro se non una proprietà di tale oggetto. Non una forza, non un'energia, non una mano invisibile, non un volere divino, ma una pura e semplice proprietà di un oggetto istanziato e referenziato.

Sto aspettando il garbage collector.

lunedì, febbraio 25, 2008

Come creare un effetto "fumetto" con Gimp

Recentemente sono riuscito a trovare un modo per trasformare alcune immagini (per lo più fotografie) in simpatici fumetti, e il tutto in maniera alquanto soddisfacente.
E siccome la conoscenza va condivisa, sempre, ho deciso di fare questo piccolo tutorial.

Ok, cominciamo!

Prima di tutto, vi serve Gimp 2.4, che trovate già disponibile per Ubuntu, per Slackware, per Gentoo... insomma, per qualunque distribuzione dal momento che è l'ultima versione stabile.

Dopodichè, vi serve il seguente insieme di scripts per Gimp: Photo Effects.

Una volta scaricato l'archivio zippato (io per abitudine scarico sempre i vari archivi in /tmp), si procede all'installazione degli scripts nel seguente modo:

$ cd /tmp
$ unzip photo-effects_24.zip
$ cp ev_iccii_photoeffects_24.scm ~/.gimp-2.4/scripts
$ mv Presets ~/.gimp-2.4/gimpressionist/presets

Bene, adesso aprite Gimp, aprite un immagine a caso e andate nel menu Script-Fu; noterete subito che è apparsa una nuova voce, Photo Effects.

Bene, adesso passiamo alla parte più divertente (NB: il fatto che la scelta dell'immagine per le nostre prove sia ricaduta su una foto di Keeley Hazell, ovvero una delle più grandi gnocche sulla faccia della Terra, è da considerarsi puramente casuale...).

Aprite un'immagine e createne subito una copia.


A questo punto, sulla copia applicate il seguente effetto: Script-Fu ---> Photo Effects ---> Artist ---> Cartoon..., mentre sull'immagine originale applicate invece questo: Script-Fu ---> Photo Effects ---> Artist ---> Cartoon2... (io mi trovo bene con i valori 16 e 10, vedete un po' voi). Ricordatevi infine di unificare i livelli di entrambe le immagini prima di proseguire.


Ora, per ottenere l'effetto finale, copiate ed incollate la copia dell'immagine sull'immagine originale, e a questo punto fate un po' di prove con il Layers Mode del secondo livello che si è appena creato (in questo caso, io ho scelto "Soft Light", ma si possono fare tante altre gabole niente niente male...):


Una volta soddisfatti, unificate i livelli e avrete finito.

Se poi avete piacere di aggiungere anche un bordo, andate su Filters ---> Decor ---> Add Border..., quindi scegliete il colore e lo spessore del bordo (io ho scelto il nero con valori 12, 12 e 25). Come ultimo tocco di classe, sarebbe poi opportuno ridimensionare l'immagine alla risoluzione precedente, visto che l'aggiunta del bordo l'ha un po' inspessita. Inoltre, il ridimensionamento comporta un lievissimo effetto "sfumatura" che male non fa, anzi.

Ecco il risultato finale:


Buon divertimento!!!
E se realizzate qualcosa di carino, postate un link nei commenti così gli do un'occhiata!!!

martedì, gennaio 15, 2008

KDE 4 su Slackware 12? Non va un c***o!

Finalmente, dopo lunghi ed estenuanti periodi d'attesa e di tanta curiosità, KDE 4, o più precisamente KDE 4.0.0, è stato reso disponibile al mondo.

Nei primi giorni successivi alla sua uscita, tanti bravi e volenterosi individui si sono messi all'opera per pacchettizzare il nuovo desktop manager per la maggior parte delle distribuzioni di GNU/Linux. Nel giro di pochi giorni sono usciti pacchetti e guide all'installazione per Kubuntu, OpenSuse, Debian, Fedora, ArkLinux... ma niente per la mia adorata Slackware.

Già, forse avrei potuto installare KDE 4 dai sorgenti scaricabili dall'SVN, ma non avevo voglia di lasciare il portatile a compilare per ore e ore.

In realtà, ho scoperto poi che nel frammentre qualcuno ha creato (o almeno ci ha provato) dei pacchetti .tgz per Slackware, ma il mio istinto mi ha sempre suggerito di tenermene alla larga. Mai tradire il proprio istinto.

Ho trovato tutti i links ai pacchetti necessari su questo blog spagnolo (ma poi perchè 'sto pirla ha usato RapidShare?!? Io odio RapidShare!!!), che a sua volta rimanda a MyTux, "il sito dove Linux diventa tuo" (perchè, prima di chi era?).

Bene, dopo aver scaricato i 29 pacchetti suggeriti, ho proceduto alla loro installazione, già pregustandomi le nuove chicche di KDE 4 (e preparandomi saggiamente all'assai probabile tempesta di cristoni indotta dalla dichiarata instabilità del nuovo ambiente...).

Ok, faccio solo un piccolo excursus. Come ben sapete, da sempre P. J. Volkerding ha scelto di tenere separato KDE dal resto del sistema, mettendolo quindi in /opt/kde, per questioni di ordine, pulizia e facilità di gestione. Dalle versione 12 della sua mitica distro, invece, ha deciso di spalmare il desktop manager nelle varie parti del filesystem secondo lo standard de facto seguito dalle altre distribuzioni. Detto ciò, andiamo avanti.

Terminata l'installazione dei 29 pacchetti, provo a lanciare KDE 4 ma mi rendo conto che mancano tutti i binari... ehm... Dopo qualche rapida visita di alcune directories considerate salienti, mi rendo conto, con sommo orrore, che KDE 4 si è andato a ficcare nella sua interezza in /opt/kde4, come ai vecchi tempi. No... Perchè lì? Perchè, c***o, perchè?!?
Ok, aggiorniamo la cache del linker col nuovo percorso delle librerie, aggiorniamo il $PATH col percorso dei nuovi binari, e lanciamo KDE 4 incrociando le ditina.

Parte! Funziona! Sìììììììììììììì!!!

Bellissimo lo splash screen, un po' meno il desktop finale che si presenta completamente nero in tutte le sue componenti. Beh, per prima cosa mettiamo uno sfondo serio, no? Eh già, non appena ho provato a cambiare lo sfondo si è presentato un flemmatico crash.

Vabbè, riproviamo (stavolta lasciando stare il discorso sfondo).

Riecco il desktop nero, ora vediamo il nuovo menu delle applicazioni. Una gran bella porcata. L'usabilità l'hanno lasciata a casa, direi, insieme a tutti i solidi concetti che stanno alla base dell'Interazione Uomo-Macchina.

Vabbè, proviamo dunque qualche nuova applicazione, tipo Okular, Dolphin, ecc...

Boh, neanche questa volta un misero contentino. Mancano praticamente tutte le librerie necessarie ad un funzionamento quantomeno normale.

Guardate lo screenshot:


Ora, piano piano proverò a sistemare tutti questi problemini a mano, in quanto è l'unico modo per sistemare le cose in maniera intelligente e funzionale.

Poi, aspetterò che qualche buon anima si prenda la briga di pacchettizzare KDE 4 in maniera decente.

Nel frattempo, userò il mio amato e sempre fedele Fluxbox:


Torno a studiare, và, che forse è meglio.

sabato, dicembre 22, 2007

E' morto Babbo Natale

Mancano solo 3 giorni al Natale, famosa festa pagana dedicata al Dio Sole, e con sommo stupore e meraviglia apprendo or ora una notizia terribile: Babbo Natale è morto!!!

Le fonti riportano che il signor Natale Babbo, oltre ad essere stato trovato innumerevoli volte in gravi stati di ubriachezza...



... in diverse occasioni è stato anche beccato a fare il donnaiolo con un manimolo di attempate puttane dell'est...

Il Sistema™ ha dunque dovuto prendere seri e drastici provvedimenti...


... dando luogo alla triste conclusione di cui ora tutti siamo a conoscenza:


Tombstone Generator

Il lato positivo di tutta questa faccenda è che alcune altre fonti, seppur non ufficiali, sostengono che per il Natale di quest'anno sia già stato trovato un nuovo sostituto:


Buone feste a tutti!!!

martedì, dicembre 11, 2007

Due parole sulla manifestazione degli autotrasportatori

Questo in principio voleva essere solo un post pieno di rabbia ma, visto e considerato che dopo circa 24 ore di solito la rabbia si attenua per poi tendere a scomparire, ho deciso che sarò un po' meno duro e un po' più obiettivo.

Ieri sera, lunedì 10 dicembre 2007, ho imboccato la tangenziale alle 18. Sono arrivato a casa alle 21. Se non ho sbagliato i calcoli, ho impegato ben 3 ore, 3 fottutissime ore, per compiere un tragitto che, in (rare) condizioni normali, richiede solitamente 15/20 minuti. Ma questo, a ben vedere, non voglio considerarlo come un problema: può capitare che avvenga l'imprevisto e che la già precaria stabilità del sistema ceda.

Bene. Questa piacevole esperienza la devo alla manifestazione degli autotrasportatori. Già, proprio loro, gli autotrasportatori, che nella giornata di ieri (e probabilmente anche nelle giornate a seguire...) hanno pensato bene di bloccare l'Italia, forti solo della loro numerosità e delle dimensioni dei loro TIR. Ma neanche questo mi pesa più di tanto (notate che mi sto sforzando alquanto nel convincermene...).

Il vero problema è uno e uno soltanto: il modo.

Io non riesco proprio a concepire come una categoria di lavoratori, nel momento in cui decide di mettere in atto uno sciopero od una manifestazione, possa essere così ORRENDAMENTE STRONZA da creare disagi a chi, dei loro problemi, davvero non ne può niente. Quando, alcuni giorni fa, sentii le ragioni che avrebbero spinto gli autotrasportatori a manifestare, quasi quasi mi sentii in solidarietà con loro, ma oggi, alla luce sia di quello che ho passato ieri sera sia di ciò che ho visto e sentito al riguardo, proprio non riesco a non considerarli dei poveri PEZZI DI MERDA completamente dalla parte del torto.

Perchè tenere bloccati nelle strade migliaia di poveri cristi, perchè? Che colpa ne ho io dei loro disagi? E il tizio fermo davanti a me? E il signore anziano fermo dietro di me? E la signora, con tre bambini a bordo che piangevano, ferma di fianco a me? Perchè non sono andati a spaccare tutto a casa di chi ha davvero il potere di cambiare le cose?

Perchè fare i bastardi con le persone sbagliate?

In quelle 3 ore maledette credo di avere prodotto la più grande quantità di bestemmioni umanamente concepibile, al punto che da un momento all'altro si è addirittura materializzato l'AntiCristo al mio fianco, e per qualche secondo mi ha amorevolmente consolato battendomi alcune pacche sulla spalla.
Per darvi un'idea del mio stato, ero più o meno così:


Bene, in questo post sono riuscito, contro ogni aspettativa, a mantere il decoro. Sono soddisfatto di me stesso...

... però una parolaccina me la consentite, vero?

Cari signori che ieri vi siete fatti i vostri porci comodi,
VAFFANCULO.

PS: Per la
legge dei grandi numeri, lo so che prima o poi, non importa se presto o tardi, approderà su questo blog il solito idealista-populista-buonista-perbenista di turno che se ne uscirà con una delle solite frasi fatte quali "eh, ma scioperare è un diritto", "eh, hanno fatto 'bbene", "eh, sono stati fin troppo bravi", ecc... ecc...
A questa persona voglio augurare una cosa soltanto (e la dico ora così da non ripetermi in futuro): che tu possa trovarti bloccato in macchina per l'eternità, ovvero un tempo spero sufficiente a farti comprendere, insulso essere lobotomizzato.