Triste storiella dal mondo della programmazione in Java
Ho piacere di raccontarvi una piccola chicca a cui ho personalmente assistito alcuni giorni fa.
Ero seduto al mio PC, quand'ecco arrivare una nuova persona (che da ora, per semplicità, chiameremo Niubba) fino a quel momento mai vista.
Continuando a farmi i c***i miei, sento e vedo con la coda dell'occhio che Niubba saluta alcuni dei presenti nella stanza. "Forse si conoscono già... bah!" penso tra me e me.
Dopo diversi minuti, la vedo sedersi ad un altro PC, poco lontano da me. Lo accende, attende alcuni secondi, pigia qualche tasto e, passati alcuni istanti, la vedo alzarsi per andare a chiedere qualcosa un'altra persona (che chiameremo Tizio) da lei poco distante.
Non sento cosa si dicono, e sinceramente non mi interessa particolarmente.
Persevero nei miei intenti quando di colpo mi trovo Niubba e Tizio vicino alla mia scrivania, sulla quale si trovano alcuni manuali di vario genere.
Tizio inizia a prenderne in mano alcuni e, dopo averli esaminati con attenzione superflua, gliene passa in mano uno. "Wow!" esclama Niubba, non celando un'espressione di lieve perplessità sul suo volto.
"Bah..." continuo a pensare io. Il manuale in questione è un malloppazzo di 1000 e passa pagine per superare l'esame SCJP (Sun Certified Java Programmer).
"Niubba vorrà forse prepararsi all'esame SCJP?" mi chiedo senza troppo interesse.
Niubba prende in mano il gigantesco fermacarte e torna a sedersi al suo PC.
Passa circa mezz'ora. Mi alzo per andare a fumare una sigaretta. Passo dietro Niubba e la vedo che sta leggendo le primissime pagine dell'orrendo mattone cartaceo. Sullo schermo del PC non c'è niente, solo il vomitevole sfondo di default di Windows XP con la collina verde e il cielo blu.
Torno dopo 10 minuti. Ripasso dietro Niubba. Stavolta, sullo schermo noto una finestra di Microsoft Internet Explorer aperta sulla pagina di Google Translator. "Abbiamo fatto progressi..." penso divertito.
Passa la mattina. Giunta l'ora di pranzo, mi alzo per uscire ed inevitabilmente passo ancora dietro a Niubba. E' ancora lì, ferma sulle stesse prime pagine dell'inutile accozzaglia di inchiostro e carta, con davanti la stessa finestra del browser. Se non fosse che ogni tanto ha digitato qualcosa alla tastiera, oserei dire che è stata immobile per più di 2 ore.
Rientro dopo pranzo. Niubba è ancora lì, stavolta con un'espressione lievemente provata sul volto. Incomincio ad incuriosirmi seriamente, al punto che mi risiedo alla mia scrivania ed incomincio a tenerla sotto osservazione buttandole un'occhiata ogni tanto.
Le ore passano, io continuo ad osservarla, e sento crescere in me l'orrenda certezza sul fatto che sto finalmente capendo che cosa Niubba sta combinando da praticamente tutto il giorno.
Giunto il momento di andare via, a fine giornata ho finalmente compreso. E silenziosamente ho pianto dentro di me.
Niubba deve imparare Java.
Niubba non sa un c***o di Java (forse non l'ha mai neanche sentito nominare).
Niubba chiede a Tizio se può darle qualche aiuto.
Tizio sa poco più di lei, pertanto si para il culo dandole in mano il primo manualone su cui intravvede la scritta "Java".
Niubba rimane basita dallo spessore del libro, ed inizia a temere il peggio. Nonostante ciò, ringrazia Tizio per il prezioso aiuto.
Niubba apre quindi l'osceno volume. Legge le prime righe e scopre con tremenda sorpresa che il libro è in inglese. *TUTTO* in inglese. Inizia a sudare. Lei non sa una parola di inglese.
Ma deve imparare Java, e non possiede altri strumenti. Non sa che su Internet ci sono milioni di miliardi di guide e howto per chi si avvicina per la prima volta al linguaggio. Non sa che esistono manuali in PDF gratuiti da scaricare liberamente dalla rete. Non sa che forse avrebbe fatto meglio ad andare a zappare i campi e a mungere le mucche.
Presa dallo sconforto, Niubba capisce che l'unica strada percorribile è tradurre il manuale paragrafo per paragrafo. Ecco spiegato il saltuario uso della tastiera. Ecco spiegato Google Translator. Ecco spiegata l'espressione sul suo volto che peggiora di ora in ora. Ecco spiegato perchè in Italia l'informatica fa pena.
Ecco spiegato perchè attendo con ansia e trepidazione il 21 dicembre 2012.
Ero seduto al mio PC, quand'ecco arrivare una nuova persona (che da ora, per semplicità, chiameremo Niubba) fino a quel momento mai vista.
Continuando a farmi i c***i miei, sento e vedo con la coda dell'occhio che Niubba saluta alcuni dei presenti nella stanza. "Forse si conoscono già... bah!" penso tra me e me.
Dopo diversi minuti, la vedo sedersi ad un altro PC, poco lontano da me. Lo accende, attende alcuni secondi, pigia qualche tasto e, passati alcuni istanti, la vedo alzarsi per andare a chiedere qualcosa un'altra persona (che chiameremo Tizio) da lei poco distante.
Non sento cosa si dicono, e sinceramente non mi interessa particolarmente.
Persevero nei miei intenti quando di colpo mi trovo Niubba e Tizio vicino alla mia scrivania, sulla quale si trovano alcuni manuali di vario genere.
Tizio inizia a prenderne in mano alcuni e, dopo averli esaminati con attenzione superflua, gliene passa in mano uno. "Wow!" esclama Niubba, non celando un'espressione di lieve perplessità sul suo volto.
"Bah..." continuo a pensare io. Il manuale in questione è un malloppazzo di 1000 e passa pagine per superare l'esame SCJP (Sun Certified Java Programmer).
"Niubba vorrà forse prepararsi all'esame SCJP?" mi chiedo senza troppo interesse.
Niubba prende in mano il gigantesco fermacarte e torna a sedersi al suo PC.
Passa circa mezz'ora. Mi alzo per andare a fumare una sigaretta. Passo dietro Niubba e la vedo che sta leggendo le primissime pagine dell'orrendo mattone cartaceo. Sullo schermo del PC non c'è niente, solo il vomitevole sfondo di default di Windows XP con la collina verde e il cielo blu.
Torno dopo 10 minuti. Ripasso dietro Niubba. Stavolta, sullo schermo noto una finestra di Microsoft Internet Explorer aperta sulla pagina di Google Translator. "Abbiamo fatto progressi..." penso divertito.
Passa la mattina. Giunta l'ora di pranzo, mi alzo per uscire ed inevitabilmente passo ancora dietro a Niubba. E' ancora lì, ferma sulle stesse prime pagine dell'inutile accozzaglia di inchiostro e carta, con davanti la stessa finestra del browser. Se non fosse che ogni tanto ha digitato qualcosa alla tastiera, oserei dire che è stata immobile per più di 2 ore.
Rientro dopo pranzo. Niubba è ancora lì, stavolta con un'espressione lievemente provata sul volto. Incomincio ad incuriosirmi seriamente, al punto che mi risiedo alla mia scrivania ed incomincio a tenerla sotto osservazione buttandole un'occhiata ogni tanto.
Le ore passano, io continuo ad osservarla, e sento crescere in me l'orrenda certezza sul fatto che sto finalmente capendo che cosa Niubba sta combinando da praticamente tutto il giorno.
Giunto il momento di andare via, a fine giornata ho finalmente compreso. E silenziosamente ho pianto dentro di me.
Niubba deve imparare Java.
Niubba non sa un c***o di Java (forse non l'ha mai neanche sentito nominare).
Niubba chiede a Tizio se può darle qualche aiuto.
Tizio sa poco più di lei, pertanto si para il culo dandole in mano il primo manualone su cui intravvede la scritta "Java".
Niubba rimane basita dallo spessore del libro, ed inizia a temere il peggio. Nonostante ciò, ringrazia Tizio per il prezioso aiuto.
Niubba apre quindi l'osceno volume. Legge le prime righe e scopre con tremenda sorpresa che il libro è in inglese. *TUTTO* in inglese. Inizia a sudare. Lei non sa una parola di inglese.
Ma deve imparare Java, e non possiede altri strumenti. Non sa che su Internet ci sono milioni di miliardi di guide e howto per chi si avvicina per la prima volta al linguaggio. Non sa che esistono manuali in PDF gratuiti da scaricare liberamente dalla rete. Non sa che forse avrebbe fatto meglio ad andare a zappare i campi e a mungere le mucche.
Presa dallo sconforto, Niubba capisce che l'unica strada percorribile è tradurre il manuale paragrafo per paragrafo. Ecco spiegato il saltuario uso della tastiera. Ecco spiegato Google Translator. Ecco spiegata l'espressione sul suo volto che peggiora di ora in ora. Ecco spiegato perchè in Italia l'informatica fa pena.
Ecco spiegato perchè attendo con ansia e trepidazione il 21 dicembre 2012.
5 commenti:
Deduco tu stia lavorando in qualche ditta di IT. Se la mia ipotesi è vera deduco le seguenti postille
a) la tipa è raccomandata o particolarmente gnocca.
b) la tipa ha delle doti nascoste che ha mostrato a qualcuno dell'ufficio personale.
Se per ipotesi è tua intenzione restare nell'azienda potresti optare per un non belligerante "Mi faccio i cazzi miei" essendo la concorrenza di questa femmina pari a zero (a meno di raccomandazioni e/o doti nascoste).
Se invece anche tu sei nel giro dei "generici consulenti IT Jata (TM)R" non vedo perché arrabbiarsi... anche in questo caso è concorrenza in meno.
hs1
@hs1: non è niente di che, ma ha le tette grosse. :-P
Mi hai fatto tornare in mente che tra pochi giorni arriva in ufficio la nuova stagista...
Prevedo risate, anche se la buona notizia è che peggio dell'ultima non può essere di certo.
Ti giuro, questo è il più bel blog che io abbia mai incontrato dai tempi in cui i blog nemmeno esistevano.
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