La nostra maledizione
A prescindere dal film, le ricorrenze del numero 23 nella storia sono innegabili. La mia fanciulla mi faceva anche notare, ad esempio, che esso compare pure nella data dell'attacco alle Torri Gemelle:
11/09/2001 ---> 11+9+2+1 = 23
11/09/2001 ---> 1+1+9+20+1 = 32 (23 al contrario)
Curioso.
Simpatico, poi, il fatto che i posti riportati sui nostri biglietti erano "Fila L posto 11" e "Fila L posto 12", dove 11+12 = 23... Senza contare il fatto che eravamo nella sala 3, laddove gli ingressi alle sale 2 e 3 sono simmetrici. Entrando quindi in sala, inevitabilmente ci si imbatteva in un imponente 23 retroilluminato da un neon verde.
Amo queste coincidenze. Mi affascinano, mi stuzzicano, mi divertono, mi scuotono.
Le amo perchè so che il destino non esiste. Le amo perchè so che esse non sono altro che singoli versi nell'infinita poesia del Caos.
Nel film, un personaggio dice al protagonista che non era il numero 23 a cercare lui, ma era lui stesso a cercare il numero. Niente di più vero.
Nei miei esempi precedenti, mi sono sforzato di trovare il numero 23. Mi è andata di culo visto che ho avuto successo limitandomi ad usare la somma, ma con un po' di fantasia lo si potrebbe trovare ovunque, magari con l'ausilio di radici quadrate, logaritmi, ricorsioni, cifrari polialfabetici, automi cellulari, o chissà cos'altro.
Noi umani siamo patetici. La maggior parte della realtà in cui siamo immersi esiste solo nella nostra testa.
Prendiamo un evento casuale e, in maniera puerilmente ostinata, facciamo di tutto per ricondurlo al nostri sistemi di misura e per far sì che rientri comodamente nei nostri schemi.
Forse aveva ragione Pirandello col suo "cosi' è se vi pare". Per me era solo un povero stronzo.
L'uomo è patetico. Anch'io, in fondo, lo sono.
Io sono un informatico, disprezzo schifato ogni forma di religione e venero la Scienza, la grande Madre Scienza, perchè essa, ammettendo i nostri limiti senza timore, combatte per mettere in luce le nostre possibilità e tutto ciò che può essere definito come "alla nostra portata".
Anch'io, ingenuamente, ogni giorni cerco qualcosa che leghi in maniera indissolubile le infinite particelle infinitesimali del Caos contro cui mi scontro (vuoi con sequenze binarie, vuoi con i numeri, le lettere o i suoni), solo per il nobile scopo di trovare una risposta, ma conscio del fatto che inesorabilmente fallirò.
Mi viene da ridere.
Combattiamo una battaglia con la consapevolezza di aver perso prima ancora di aver cominciato. Cerchiamo di domare e di spiegare un destino di cui abbiamo solo un allucinato e sfocato sentore.
Siamo anime dannate.
La conoscenza è la nostra maledizione.